Pagamento bitcoin ransomware
Il colosso brasiliano ha ammesso di aver pagato il maxi riscatto in bitcoin per evitare ulteriori attacchi informatici dopo che gli hacker erano riusciti ad entrare nel sistema aziendale a fine maggio grazie a un ransomware. Al Wall Street Journal Andre Nogueira, amministratore delegato della filiale americana del gruppo coinvolta, ha detto: «È stato molto doloroso pagare dei criminali, ma abbiamo fatto la cosa giusta per i nostri clienti», ha spiegato, precisando che la somma è stata versata dopo che la maggioranza degli impianti era stata riaperta e rimessa in pagamento bitcoin ransomware.

Gli attacchi informatici avevano pero bloccato per giorni la produzione negli stabilimenti sia statunitensi che australiani. Va detto che anche gli attacchi sono cambiati.

Se prima gli attacchi con ransomware colpivano le società di dati, ora colpiscono le infrastrutture cruciali di un Paese: oleodotti, reti elettriche, catene alimentari, università, banche e assicurazioni, ospedali. Senza dimenticare i trasporti pubblici come nel caso della metro di New York presa di mira da un gruppo di hacker cinesi. Con i reati online balzati da
